Chirurgia estetica dei genitali femminili
Live Social Radio International – Intervista a Dott Vanni Venturoli
Da diversi anni si è sviluppata notevolmente la Chirurgia Estetica dei Genitali Femminili: in quali casi è indicato un intervento di questo tipo?
Certamente l’interesse per questo capitolo della chirurgia genitale cosiddetta ESTETICA è in decisa espansione. Sono tanti i motivi alla base di questo interesse. I social hanno portato un incredibile moltiplicarsi di scambi interpersonali, di notizie diventate mondiali, di divulgazione scientifica, o quasi…, nascono così i confronti personali con gli altri e la constatazione di varie differenze nei loro confronti. Da questa premessa generale scendiamo nel particolare ovvero mai come ora anche l’aspetto del corpo e dei genitali è stato palesato e caricato di significatività.
E’ emerso quello che da sempre è stato nascosto e per vari motivi, non ultimo, quello che poi, alla fin fine, si sapeva che non si sarebbero trovate “soluzioni” al problema dell’insoddisfazione dei propri genitali.
Ancora va detto che è difficile stabilire con precisione il confine fra estetica pura, ovvero genitali che pure svolgono regolarmente la loro funzione senza aver mai subito traumi veri, ma che non piacciono così come sono e estetica funzionale ovvero alterazioni più o meno gravi, costituzionali o secondarie a qualche evento traumatico che interferiscono in modo sostanziale con la funzione genitale, talora anche solo a livello psicologico. Per funzione genitale, per non allargare troppo il discorso, qui stiamo intendendo l’attività sessuale ludica, non quella riproduttiva legata alla gravidanza e al parto.
Ecco allora che la Chirurgia Estetica dei genitali femminili, ovvero gli interventi estetici sono indicati quando è necessario ricostituire un’ immagine accettata del sé corporeo genitale o quando si deve porre rimedio ad alterazioni che, oggettivamente, disturbano tale immagine e funzione.
Siamo anche nel campo del soggettivo e noi operatori dobbiamo cercare di comprendere la situazione senza precipitarci in sala operatoria privi di una corretta mediazione e meditazione a due che vada oltre il mero consenso informato.
Cos’è l’ipertrofia?
L’ipertrofia è un termine generala che indica l’esubero di crescita di qualche organo o tessuto oltre quella che si considera correntemente “giusta” ( concetto sottile in medicina ), magari senza serie conseguenze oppure, in altri casi, anche con risvolti veramente patologici.
Nel campo che stiamo affrontando, di solito, si parla di ipertrofia delle piccole labbra o del clitoride. Nel primo caso salvo rare eccezioni non ci sono implicazioni ormonali mentre nel secondo caso dovremmo porci quesiti endocrinologici proporzionali allo stato dell’ipertrofia.
A causa del parto è possibile che si verifichino dei traumi che la Chirurgia estetica può riparare?
Certamente! Il canale del parto subisce un trauma talora considerevole e, anche se a termine i tessuti sono ”preparati” da speciali ormoni eutrofizzanti ed elasticizzanti, il passaggio del feto può lasciare esiti talora spiacevoli. Non voglio certo impressionare, si tratta di casi molto rari, limitiamoci pertanto alla media più frequente.
Possiamo rilevare lacerazioni “guidate” dall’episiotomia o spontanee e , talvolta, mal riparate ovvero non sempre ben riparabili “ a caldo”, con esiti anche dolorosi che devono obbligatoriamente essere sistemati. E quante donne, purtroppo, vivono in silenzio anche per anni tali calvari! Speriamo siano sempre meno.
Ma quello che più frequentemente esita dopo il parto è una lassità dei tessuti del canale del parto che può accentuarsi nel tempo fino a determinarsi quello comunemente noto come prolasso genitale, con relativa sintomatologia comprendente talora anche disturbi della contenzione urinaria.
Dunque qui avremo un disturbo anatomico e funzionale e non solo estetico. Qui siamo a pieno titolo nella patologia secondaria al parto. Una minima lassità vaginale con pavimento pelvico integro e senza disturbi urinari potrebbe invece entrare nel novero dei “ritocchi estetici” finalizzati alla “troppa” compiacenza vaginale generante imbarazzo ed insoddisfazione ad entrambi i partner.
Quali sono gli interventi di chirurgia estetica ginecologica più richiesti?
Se escludiamo il ricorso agli interventi finalizzati al recupero di un prolasso post parto, di gran lunga il più richiesto è la riduzione delle piccole labbra eseguibile con varie tecniche solitamente praticabili in anestesia locale. Un caso particolare è rappresentato dalla asimmetria delle piccole labbra, in tal caso va valutata la possibilità di una riduzione monolaterale, ma va precisato che una totale simmetria non è sempre raggiungibile per la presenza pure di diversi spessori. Talora si esegue l’asportazione di inestetismi minori localizzati. Meno diffuso è il recupero del trofismo delle grandi labbra con tecniche di infiltrazione di acido jaluronico o di lipofillig necessario più spesso in menopausa e con effetto peraltro temporaneo.
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